Dolori lombari? Bandito il materasso rigido

Dolori lombari? Bandito il materasso rigido

Secondo una ricerca pubblicata su The Lancet in caso di lombalgia è meglio dormire in un letto di media rigidità. Qual è il materasso migliore per chi soffre di mal di schiena? Che caratteristiche deve avere il letto adatto a chi ha dolori dovuti a cervicale e lombalgia? «Un materasso deve fornire adeguato sostegno attraverso doghe o rete, ed evitare nel contempo infossamenti causati da materiali troppo soffici», dice Rita Pagani, direttore del reparto di rieducazione funzionale del Centro traumatologico ortopedico di Milano. Dimentica però il materasso ortopedico di una volta, duro come una tavola di legno. Si è scoperto che fa male alla schiena. L’ha rivelato uno studio clinico pubblicato sulla rivista The Lancet: il materasso migliore è quello di media rigidità perché asseconda le curve fisiologiche della spina dorsale e permette sonni ristoratori anche a chi soffre di lombalgia. I giacigli troppo duri o al contrario troppo morbidi possono causare un irrigidimento della muscolatura vertebrale e, dunque, dolore al risveglio. I materiali. Le tipologie di imbottitura sono molte, ma certo fa un’ottima scelta chi opta per un materiale anallergico ben traspirante come il lattice, ottimo anche per chi è allergico agli acari, che dà un sostegno confortevole alla schiena. «Quelli tradizionali a molle sono troppo duri, gli altri in lana, che necessitano di manutenzione accurata, sono da evitare per chi soffre di allergie agli acari», spiega Maurizio Lopresti, responsabile della riabilitazione ortopedica oncologica all’Istituto Gaetano Pini di Milano. «I modelli ad acqua non mantengono la giusta temperatura del corpo, senza contare i rischi di forature o perdite. Discorso a parte per i materassi ad aria compressa, che vengono usati in ospedale per pazienti con ulcere da pressione o piaghe da decubito in quanto scaricano il peso del corpo». L’altezza. Chi soffre di mal di schiena non deve dormire su un futon, troppo sottile. L’altezza giusta è di circa 18 centimetri. Quando cambiare. Nel materasso non c’è la data di scadenza. Come si fa a capire quando è arrivato il momento di sostituirlo? Il campanello d’allarme suona quando non ci si sente più a proprio agio e se durante la notte si cambia continuamente posizione: di solito bisogna cambiare dopo 10-15 anni. Fonte: OK Salute e Benessere...

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Difetti posturali: si combattono a letto

Difetti posturali: si combattono a letto

Il mal di schiena spesso è causato da errori di postura. Per questo è di fondamentale importanza assumere e conservare le giuste posizioni nel corso delle giornata, in ufficio e in automobile, ma anche quando si dorme. A questo proposito è stato pubblicato uno studio, realizzato da un gruppo di fisioterapisti di Madrid che ha censito un elevato tasso di problemi di salute causati da una cattiva postura durante il sonno. E per dormire sano, un passo importante sta nella scelta del materasso e del cuscino più adatti. “Dormire adottando posture inadeguate può provocare tendini, sindromi del tunnel carpale e problemi di deviazione della colonna vertebrale – ha detto il segretario generale del comitato, José Santos – dormire male può influire sul nostro rendimento e renderci più suscettibili alle malattie”. Per prevenire problemi e disturbi all’apparato muscoloscheletrico, come dolori al collo e alle spalle, ma anche alle braccia e alla schiena. la scelta di materassi e guanciali va fatta tenendo presente innanzi tutto la posizione in cui si è soliti prendere sonno. Per mantenere la schiena in buona salute è opportuno, secondo gli esperti, scegliere un materasso di durezza media, scartando sia quelli troppo rigidi, sia quelli eccessivamente morbidi. “Un buon materasso – hanno detto – è quello che si adatta perfettamente al corpo e alle articolazioni”. Per quanto riguarda il cuscino, Santos ha smentito il mito secondo cui è più sano dormire senza. “La testa necessita di un sostegno perché la colonna vertebrale rimanga nella sua posizione naturale e non sia sottoposta a tensioni”. Nella scelta del cuscino ideale è fondamentale tenere presente la posizione che si adotta nel sonno. Chi ha l’abitudine di dormire sulla schiena, farà bene ad adottare un cuscino sottile. Un sostegno più alto e voluminoso è invece adatto a chi si addormenta disteso su un fianco e appoggiandosi a una spalla. Meglio evitare invece la posizione prona, ovvero a pancia in giù: in questo modo per respirare si è costretti a tenere il collo girato da un lato, modificando la curvatura lombare. Alle le coppie che dividono il letto gli esperti consigliano di utilizzare ognuno un cuscino diverso in base alle proprie esigenze. Anche il guanciale non deve in ogni caso essere né troppo morbido né troppo duro. Il giusto mezzo si riconosce dal fatto che il cuscino deve avere la “forza” necessaria per impedire alla testa di cadere all’indietro ma allo stesso tempo non deve costringere il collo a una posizione troppo eretta. Infine, per la buona salute della nostra schiena, bisogna imparare anche a scendere dal letto “con il piede giusto”, ovvero con qualche piccolo accorgimento. Prima di mettersi in piedi bisogna aiutarsi con le braccia e il tronco ad alzarsi in posizione eretta e poi con calma si può scendere con i piedi a terra....

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Roncopatia: con il cuscino giusto si può smettere di russare

Roncopatia: con il cuscino giusto si può smettere di russare

Perché si russa? Come tutti sappiamo, in condizioni normali, l’aria entra nell’organismo attraverso il naso se però, nel percorso del flusso dell’ossigeno tra il naso ed i polmoni ci sono degli ostacoli, si generano delle vibrazioni delle strutture anatomiche e, quindi, l’emissione del fastidioso rumore di russamento, definito in termini scientifici roncopatia. Questo disturbo non è una semplice seccatura ma un segnale d’allarme che si può evolvere in roncopatia cronica o nella sindrome da apnea del sonno. Secondo una ricerca della Gfk Eurisko il 40% della popolazione italiana russa; la percentuale sale al 44% nelle donne, che sono in forte aumento. Basta una semplice visita dall’otorino o dal chirurgo plastico, per determinare la causa della roncopatia anche se le ragioni possono essere di natura diversa. Ecco perché si russa: ostacoli nel naso come ingrossamento dei turbinati , setto nasale deviato o restringimento della valvola nasale; ostacoli a livello della gola, della faringe o della tonsilla linguale soprattutto nei fumatori; cattive abitudini come abuso di alcol e tabacco oppure uso di sedativi e sonniferi; fattori fisici-anatomici quali l’obesità, la lingua troppo grossa o il mento piccolo spostato all’indietro. Ci sono poi alcune buone abitudini che, salvo la presenza delle problematiche sopraelencate, permettono di russare meno: fai attenzione alla postura nel letto! Ci sono posizioni per dormire che favoriscono maggiormente la respirazione, evitando di ostruire le vie aeree. Sono sconsigliate quelle posizioni dove il mento viene premuto contro il petto, dormire supini senza guanciale o con un cuscino troppo basso, oppure dormire a pancia in giù. E’ comunque importante scegliere il sistema di riposo che calza perfettamente il nostro corpo; aerare la stanza per avere sempre aria fresca e respirare meglio. Polvere ed acari sono nemici del nostro sonno, pertanto, è opportuno ventilare la camera ed il materasso almeno venti minuti al giorno; controllare l’alimentazione, cercando di mantenere una dieta equilibrata e priva di cibi grassi, è un toccasana, non solo per il benessere quotidiano, ma anche per evitare di russare la notte. Ad ogni modo non preoccuparti, una volta capito perché si russa e se le hai provate tutte, comprese le buone abitudini, t’informiamo che smettere di russare definitivamente è possibile e la soluzione arriva dal bisturi. Il Dott. Paolo Gottarelli, chirurgo plastico a Bologna e professore di Tecniche Chirurgiche Correttive Estetico Funzionali della Piramide Nasale presso l’università di Ferrara, ha introdotto una nuova tecnica chiamata M.I.T. – Modified Inferior Turbinoplasty- che consiste in un rapido intervento chirurgico –senza tamponi e senza dolore- che riduce definitivamente i turbinati, li rimodella senza demolirli. Altre tecniche a caldo, come laser o elettrobisturi, spesso, non sono definitive in quanto i turbinati tornano a gonfiarsi. Si tratta di un’operazione che dura al massimo 15 minuti e soltanto dopo un mese ci farà ritrovare pienamente la forma. Questa tecnica viene utilizzata se si russa a causa dell’ingrossamento dei turbinati, in altri casi potrà eventualmente essere sufficiente una settoplastica o l’allargamento della valvola nasale. Se...

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Rispetta SEMPRE le tue curve fisiologiche

Rispetta SEMPRE le tue curve fisiologiche

Sull’autorevole rivista inglese “The Lancet”, è stato pubblicato uno studio condotto su 313 adulti affetti da mal di schiena cronico. A questi pazienti è stato assegnato casualmente un materasso nuovo scelto tra 2 tipologie, uno ortopedico, l’altro anatomico. I pazienti che hanno dormito sul materasso anatomico hanno visto migliorare le loro condizioni entro i primi 90 giorni sino a svolgere una vita normale e priva di dolori. Per i restanti pazienti sui quali è stato testato il materasso ortopedico non c’è stato alcun miglioramento. La spiegazione di tale risultato è molto semplice. Il comune materasso a molle ortopedico non è in grado di accogliere le differenti parti del corpo che hanno per natura diverso peso e forma. Per il nostro riposo serve un supporto elastico ed ergonomico, che si uniformi alle curve fisiologiche dell’organismo...

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Suggerimenti per evitare la cervicalgia

Suggerimenti per evitare la cervicalgia

Sette adulti italiani su dieci l’hanno sofferta almeno una volta nella vita: è la cervicale, cioè quel dolore che colpisce il collo, le spalle, la nuca e, talvolta, arriva fino alle braccia. La cervicalgia, questo il suo nome tecnico-scientifico, affligge molte persone per varie cause e, tra esse, un ruolo determinante lo assumono spesso le posture scorrette che assumiamo al lavoro o in casa. Il fastidio della cervicale può essere notevole, impedendo anche i più piccoli movimenti della testa e del collo: nelle forme più acute il dolore può essere invalidante ed è consigliabile ricorrere a uno specialista e agli esami della Tac e della risonanza magnetica (RMN) per indagare le cause del disturbo. Quando la sofferenza muscolo-tendinea coinvolge gli arti superiori si parla di cervicobrachialgia. Escludendo i casi di infiammazioni a muscoli, nervi, legamenti e dischi intervertebrali, molto spesso il dolore cervicale è causato da posture sbagliate. Esse, infatti, indolenziscono la zona cervicale con contrazioni muscolari protratte e innaturali: in macchina, al computer o sui tacchi alti, spesso capita di avere posizioni del corpo non corrette e i muscoli, per compensare equilibri e pesi non ben distribuiti, fanno un superlavoro contraendosi eccessivamente e da qui nasce poi il dolore. Il temibile “torcicollo” si può scatenare anche con i colpi d’aria, gli spifferi e i repentini cambi di temperature: una certa influenza la giocano pure le emozioni, che, specie se negative, accumulano tensioni muscolari nel collo, nelle spalle e nei muscoli che sorreggono e muovono il cranio. Muscoli più irrigiditi complicano la circolazione sanguigna e perciò il dolore aumenta ancora di più. Anche per la cervicale l’arma migliore sembra essere la prevenzione: per evitare che il problema diventi serio, dando adito ad artrosi e lesioni articolari, è bene svolgere alcuni esercizi di mobilitazione cervicale almeno cinque minuti al giorno, eliminando le posture scorrette e rilassando le fasce muscolari interessate dal dolore. Gli errori da non commettere: In primo luogo è bene non leggere a letto e scegliere cuscini non troppo alti, che riescano a seguire la curva naturale del collo: ne esistono in commercio alcuni specificamente studiati per garantire il rilassamento dei muscoli del collo e delle spalle durante il riposo, come ad esempio quelli cilindrici di lattice. Le signore dovrebbero, poi, riservare i tacchi alti alle serate di gran gala, evitando di indossarli in tutte le altre occasioni. Stare sui “trampoli” altera le curvature naturali della colonna vertebrale e i muscoli della schiena e del collo debbono continuamente svolgere degli sforzi per mantenere un equilibrio posturale innaturale. I tacchi, in genere, non dovrebbero mai superare i 4 cm d’altezza. Per chi svolge lavoro d’ufficio è utile tenere presenti alcuni accorgimenti: il computer deve essere di fronte alla persona, che deve usare una sedia che consenta di star dritti con la schiena, senza proiettare il collo in avanti. Da evitare assolutamente il lavoro prolungato senza pause: è bene alzarsi dalla propria postazione...

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